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Berrettini, lettera al tennis: “Sei l’amore della mia vita” – Roma, Matteo Berrettini esprime amore per il tennis

Matteo Berrettini condivide una toccante lettera sul suo legame con il tennis, evidenziando gioie, sfide e l'importanza delle relazioni umane nel suo percorso sportivo e personale.
Marco Georgi 11 Dicembre 2024

Berrettini, lettera al tennis: "Sei l'amore della mia vita" - Roma, Matteo Berrettini esprime amore per il tennis - (Credit: www.tennisitaliano.it)

Matteo Berrettini, il tennista romano che ha conquistato il cuore dei fan, ha recentemente scritto una lettera toccante sul suo legame con il tennis, pubblicata sul sito dell’ATP. Questa missiva non è solo una testimonianza della sua carriera sportiva, ma un racconto di gioie, sfide e un profondo amore per lo sport. Da quando ha messo piede in campo per la prima volta, Berrettini ha vissuto un’avventura intensa, tra successi e delusioni, che ha contribuito a formare la sua identità sia come atleta che come persona.

L’infanzia nel tennis e le prime esperienze

La lettera di Berrettini inizia con un ricordo nostalgico della sua infanzia, quando il tennis stava per diventare parte della sua vita. Ricorda che i suoi genitori gli hanno regalato la prima racchetta all’età di tre anni, ma inizialmente non era affascinato dal gioco. Questa dichiarazione mette in luce come il tennis fosse, e sia, un legame familiare piuttosto che solo un’attività sportiva. Solo quando il fratello minore lo ha coinvolto nella riscoperta del gioco, all’età di otto anni, Berrettini ha ripreso in mano la racchetta.

La loro dinamica, che lo vedeva scegliere Federer mentre il fratello puntava a emulare Djokovic, rappresenta in modo semplice e chiaro il puro piacere di divertirsi insieme, piuttosto che la competizione. Questa amicizia e condivisione di momenti spensierati all’insegna del tennis sono emblematiche del suo approccio allo sport, che ha sempre messo al primo posto il divertimento e la passione.

Le sfide e le prime lezioni di resilienza

Nel racconto di Berrettini non mancano le sfide, con la menzione di un’importante sconfitta al torneo di Roma, che descrive come un momento difficile, un “colpo duro”. Nonostante la frustrazione di quel match, l’esperienza ha rappresentato una spinta a migliorare e a non mollare. Lo sport è spesso una scuola di vita, e queste cadute possono trasformarsi in opportunità di crescita.

Il tennista elenca l’importanza delle lezioni apprese nel corso degli anni, puntando sul valore della resilienza, della perseveranza e della fiducia nelle persone che lo circondano. Questi principi lo hanno accompagnato nelle sue numerose vittorie, compresi i titoli conquistati e le finali disputate, tra cui quelle dei tornei di Londra e Torino. Berrettini fa riferimento a situazioni in cui gli insegnamenti del tennis hanno avuto un impatto significativo anche al di fuori del campo, sottolineando il valore delle relazioni e delle amicizie instaurate durante la sua carriera.

Il tennis come esperienza di vita e connessione umana

Berrettini chiude la sua lettera sottolineando che per lui il tennis non è solo uno sport, ma una vera e propria occasione di incontro e connessione con le persone. Le amicizie che ha coltivato nel mondo del tennis sono diventate quasi una famiglia, a testimonianza di come il gioco possa unire le persone. Ma oltre a questo, il tennista esprime una curiosità sincera riguardo al futuro, al percorso che lo attende e alle esperienze che ancora vivrà.

La lettera di Matteo Berrettini è un racconto intimo e commovente. Rivela un profondo legame col tennis che va oltre i risultati personali e le competizioni. Attraverso le sue parole, il tennista romano ci offre un scorcio autentico della sua anima e del suo viaggio nel mondo del tennis, ricco di emozioni e amicizie durature.

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