Recentemente, l’Associazione Italiana Arbitri ha annunciato il nuovo presidente, Antonio Zappi, il 36° della sua storia. La sua elezione ha segnato una svolta significativa, con Zappi che ha ottenuto un ampio consenso durante il voto, battendo il suo sfidante Alfredo Trentalange. Questo evento è avvenuto in un contesto di rinnovamento per l’associazione e per il mondo del calcio italiano, che continua a evolversi.
L’elezione di Antonio Zappi
L’elezione di Antonio Zappi è stata un momento cruciale per l’Associazione Italiana Arbitri, che ha visto una partecipazione attiva degli iscritti. Le votazioni si sono svolte in un hotel della Capitale, un luogo scelto per l’importanza dell’evento. Zappi ha conquistato il 72,3% delle preferenze, corrispondenti a 673 voti, mentre Alfredo Trentalange ha ricevuto il 26,4% dei consensi, con 246 voti. Inoltre, si sono registrate 11 schede bianche. Su un totale di 945 membri aventi diritto, 930 hanno partecipato alla votazione in forma elettronica, un metodo che ha facilitato l’accesso e ha garantito una maggiore trasparenza al processo elettorale.
Questa elezione segna la fine del mandato di Luca Pacifici, presidente uscente, in carica dall’aprile 2023. La leadership di Zappi rappresenta una continuità e al contempo una nuova fase per l’AIA, che si propone di affrontare le sfide future con rinnovato slancio. La sua esperienza e il suo background nel settore degli arbitri gli conferiscono una base solida per guidare l’associazione nei prossimi anni.
Chi è Antonio Zappi
Antonio Zappi nasce a Viterbo, nel 1964, e ha una carriera lunga e articolata nel mondo dell’arbitraggio. Con oltre 40 anni di esperienza nell’AIA, ha indossato i panni di direttore di gara fino alla categoria Can D, decrescendo poi la sua attività nel 1998 a causa di un infortunio. Nonostante il ritiro dal campo, Zappi non ha mai abbandonato completamente il mondo dell’arbitraggio.
Dopo il suo ritiro, ha assunto ruoli di crescente responsabilità, culminando nella sua nomina a responsabile del Servizio Ispettivo Nazionale dell’AIA dal 2009 al 2016. Da allora, è stato membro del Comitato Nazionale dell’AIA dal 2021, dove ha lavorato per sviluppare e implementare strategie che migliorassero la formazione e valutazione degli arbitri. Zappi è anche un professionista nel campo della formazione fiscale e della consulenza tributaria, competenze che potrà sicuramente applicare per gestire in modo efficace le dinamiche e le politiche dell’associazione.
Attualmente residente a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, Zappi si presenta come una figura con una visione chiara per il futuro dell’arbitraggio italiano, forte della sua esperienza pratica e manageriale.
Il futuro dell’Associazione Italiana Arbitri
L’elezione di Antonio Zappi come presidente segna un nuovo capitolo per l’Associazione Italiana Arbitri, che si trova ad affrontare una serie di sfide e opportunità. Sotto la guida di Zappi, ci si attende un focus particolare sulla formazione degli arbitri, sulla gestione delle controversie e sull’incremento della trasparenza nei processi decisionali. La sua esperienza nelle strategie di pianificazione e nei processi di audit dovrebbe contribuire a rendere l’AIA un ente ancor più solido e rispettato.
La nuova leadership potrebbe portare a iniziative mirate per incentivare il reclutamento di nuovi arbitri e migliorare le condizioni di lavoro di quelli già in servizio. È fondamentale che l’AIA continui a innovare per rispondere alle esigenze del calcio moderno, laborando sulla formazione e l’aggiornamento delle competenze arbitrarie. Zappi ha già manifestato l’intenzione di promuovere programmi che offrono ai giovani arbitratori le risorse necessarie per crescere e sviluppare ulteriormente le loro abilità.
Nel contesto calcistico italiano, dove la pressione e la critica sono frequentemente elevate, il nuovo presidente avrà il compito di mantenere alta la qualità dell’arbitraggio, a protezione della credibilità e del fair play nello sport. Il futuro di Zappi all’interno dell’AIA rappresenta un’opportunità per rafforzare la sinergia tra gli arbitri e le istituzioni calcistiche, mirando a una crescita continua e sostenibile del movimento arbitrale in Italia.