Alejandro Davidovich Fokina perde terreno nel tennis mondiale. Il tennista andaluso ha chiuso il 2024 all’61° posto, un risultato ritenuto insoddisfacente rispetto ai suoi standard. Nonostante il suo potenziale e le capacità tecniche evidenti, la stagione è stata segnata da prestazioni altalenanti e dalla mancanza di risultati di spicco. In questo contesto, il 25enne ha preso la decisione di rinnovare la sua squadra tecnica per tentare di ritrovare la forma e le motivazioni necessarie per ripartire.
Un 2024 deludente: l’andamento della carriera di Davidovich
La stagione 2024 non è stata celebrativa per Alejandro Davidovich Fokina, che ha fatto segnare un saldo di 18 vittorie e 22 sconfitte. La sua unica prestazione dignitosa è stata raggiunta nei quarti di finale all’ATP 500 di Dubai. Al di là di questo risultato, il tennista ha faticato a mantenere una costanza nelle sue prestazioni, rendendo evidente la sua vulnerabilità nei momenti decisivi degli incontri. La sua classifica, che era arrivata fino al 21° posto del mondo un anno e mezzo fa, è ora in forte calo, riflettendo un periodo di difficoltà che sembra necessitare di un cambiamento radicale.
In termini di tennis, la mancanza di incisività di Davidovich si è rivelata alla luce delle sue scelte tattiche a volte rischiose. La sua abitudine a “colpire duro” è apparsa inefficace contro avversari più esperti e strategici, il che lo ha portato a subire diverse sconfitte. La fame di risultati e la pressione di recuperare posizioni nel ranking possono aver pesato psicologicamente su un atleta che aveva mostrato segnali di grande talento. La scelta di cambiare la sua squadra di allenatori nasce, in questo contesto, dalla volontà di trovare una nuova via per rialzarsi.
Il nuovo team di allenatori: Mantilla e Sánchez al fianco di Davidovich
In seguito a così tante difficoltà, Davidovich ha deciso di interrompere la sua collaborazione con Fernando Verdasco, in cerca di nuovi stimoli per il futuro. Ha scelto di ingaggiare il duo formato da Felix Mantilla e David Sánchez, due allenatori con esperienze significative nel circuito ATP. Mantilla è noto per il suo approccio strategico e per aver allenato giocatori come Bautista e Dolgopolov, mentre Sánchez porta con sé una carriera di coaching consolidata, precedentemente al fianco di Verdasco. La decisione di includere questi due allenatori sembra essere un passo significativo verso un miglioramento globale delle prestazioni di Davidovich.
La combinazione di Mantilla e Sánchez potrebbe rappresentare la chiave per sviluppare un nuovo approccio nel tennis di Davidovich. Mantilla, in particolare, è elogiato per le sue abilità tattiche. Si prevede che il suo input possa aiutare Davidovich a trovare un equilibrio tra potenza e strategia. La nuova squadra affronterà una prima prova importante al torneo di Hong Kong, seguita dall’Australian Open, eventi cruciali per testare l’efficacia di questa nuova collaborazione e per vedere se il tennista spagnolo riuscirà a tirare fuori il meglio di sé.
Le sfide da affrontare: un rinnovato focus mentale
Un cambio di allenatori non è solo una questione tecnica, ma comporta anche una profonda evoluzione mentale. Davidovich deve imparare a coordinare i suoi colpi potenti con una maggiore intelligenza tattica sul campo. Le sfide del tennis moderno richiedono non solo una preparazione fisica e tecnica, ma anche una solidità mentale che possa preservare la lucidità nei momenti più critici. La spinta, che è la sua arma principale, deve essere gestita in modo da non compromettere le possibilità di cementare la vittoria.
Mantilla, con la sua esperienza, potrebbe fornire gli strumenti giusti per affrontare questa transizione. Accettare la sfida di adattarsi a un gioco meno spregiudicato ma più mirato è cruciale per Davidovich. Abbandonare l’abitudine alla “pallata” potrebbe rivelarsi la vera chiave per non snaturare la propria potenza, ma utilizzarla in maniera più consapevole e strutturata. Davanti a un anno pieno di nuove ambizioni, la sua resilienza e capacità di apprendere dai nuovi insegnanti giocheranno un ruolo fondamentale nel suo percorso sportivo.